Krav Maga mosse, prima regola chiudere la distanza

Quando per strada, improvvisamente, venite colti da un acquazzone, la prima mossa è correre verso un riparo sicuro. Nella difesa personale, quando sei per strada e qualcuno ti aggredisce la prima mossa da eseguire è chiudere la distanza. Nel Krav Maga mosse, specificatamente nel Kalah, prima di essere istruiti sull’efficacia delle tecniche più avanzate, chiudere la distanza tra te e il tuo assalitore è il principio attivo della tua difesa. Ma cosa vuol dire esattamente chiudere la distanza nel Kalah? Ridurre lo spazio d’azione tra te e il tuo aggressore , bloccarne l’iniziativa e lavorare di tecniche al fine di neutralizzarlo. Sembra un concetto facile, ma così non è . La tendenza comune, una volta subito l’attacco, è quella di indietreggiare, per cercare una via di fuga o un disperato tentativo di difesa. In fondo è questo che si aspetta l’aggressore: che vi troviate in balia dei suoi colpi. Più indietreggerete e più lascerete libero spazio alla sua tracotante violenza. Chiudendo quel vuoto, con le dovute protezioni, otterrete due risultati fondamentali: effetto sorpresa e un devastante impatto che lo lascerà sbigottito e sgomento. Per fare ciò, ed eseguire al meglio questo primo fondamentale passo, avrete bisogno di lavorare molto su quell’istinto di autoconservazione che vi spingerà,inevitabilmente, alla fuga, con la tragica conseguenza di consegnarvi a uno o più assalitori. Teatralità e inganno suggeriva Ras al Ghul al suo allievo, un promettente Bruce Wayne,alias Batman durante il suo apprendistato presso la Setta delle Ombre. Ingannare il vostro avversario, ponendovi in una condizione di subalternità, di vittima sacrificale, vi permetterà di abbassare il suo livello di stress, lasciandogli  intatta quella falsa consapevolezza che lo renderà sicuro della buona riuscita del suo fine criminale. Al momento giusto, poi,con forza e velocità, adoperandovi in una improvvisa chiusura della distanza e colpendo con violenza  ai genitali, lo disorienterete così tanto che gli  sembrerà di essere stato colpito da un puck, il disco utilizzato nelle partite di Hockey. Le successive mosse, una volta agganciato il braccio dell’avversario con una presa  inestricabile così forte che per liberarsi dovrà tagliarsi l’arto, consisteranno in una scarica di colpi, rapidi ed energici, che andranno a ferire i punti sensibili del suo corpo. A quel punto il malcapitato sarà in balia della vostra volontà, e solo la vostra coscienza sarà giudice e giuria optando per  pollice verso all’insù o all’ingiù.