Corsi krav maga: quando il gioco si fa duro scegli le tecniche del kalah

Arte marziale Krav Maga: l’allenamento è tutto 

Lavorare in palestra arti marziali come se si fosse all’interno di un ring, senza risparmiare colpi e fatica spezzando fiato e ansia da prestazione. Nel kalah krav maga è così che si lavora. Gli anglofoni ripetono spesso il mantra never give up, che tradotto in italiano significa mai arrendersi. E’ solito osservare allievi corsi krav maga che di fronte ad un allenamento krav maga di media intensità ad un certo punto tirano i remi in barca e con appena un filo di voce  guardando l’istruttore negli occhi sussurrano “non ce la faccio più”. Hanno tentato e ritentato focalizzandosi su quella tecnica difesa personale che non vuole saperne di entrare. Il compagno che gioca il ruolo dell’aggressore ha lavorato bene. Ha reso la vota difficile al suo compagno resistendo alle sue tecniche krav maga.

Autodifesa Krav Maga: se non hai il giusto atteggiamento la tecnica non ti servirà

L’allievo aggredito che  chiameremo Mario si è arreso e l’ha lasciato andare cadendo stremato al suolo. Siamo in palestra e non in strada. Se Mario fosse stato aggredito su un marciapiede, all’interno di una discoteca o mentre era n fila alle poste le avrebbe prese. Poco ma sicuro. Nel Kalah system tutto è evoluzione, ragionamento e velocità d’esecuzione. Niente a confronto con i concetti statici o da torneo della altre e forse più conosciute arti marziali. La rissa in strada non si conforma a nessuna regola e nessun arbitro interverrà a fermare l’uomo che con veemenza vi sta prendendo a pugni in testa. Ecco perchè Mario non avrebbe dovuto mollare e provare a entrare con un’altra tecnica e non cercare di portare giù il suo aggressore più forte e più grosso di lui sempre e solo con le stesse mosse krav maga.

Combattimento Krav Maga: il kalah krav maga trova sempre una via d’uscita

Nella disciplina arte marziale Kalah Krav Maga i modi per difendersi da un’aggressione sono tanti e alla portata di tutti. Possediamo bocca e denti. Mario avrebbe potuto, anzi dovuto, mordere il suo compagno per spiazzarne l’azione, ammorbidirlo e poi finalmente demolirlo. E’ l’istinto di sopravvivenza a chiederlo e in un modo o nell’altro dobbiamo assecondarlo. Quale miglior posto per allenare questo primordiale istinto se non il Krav Maga Training Center? Per la cronaca, Mario al secondo attacco, memore dei consigli del maestro Andrea Buffo, è  uscito indenne dall’aggressione e si è salvato la vita. L’allenamento Krav Maga Catania è tutto qua: imparare a difendersi con ogni mezzo e sopravvivere.