Avete presente Mike Tyson? Ricordate uno dei suoi tanti KO durante la sua lunga carriera da pugile professionista? I suoi pugni sono direttamente entrati nell’immaginario collettivo come potenzialmente letali. Lo sa bene chi lo ha incontrato e si è scontrato con la potenza dei suoi diretti, montanti e ganci. C’è poco o nulla da aggiungere sulla strepitosa forza di uno come Iron Mike, ma il suo mito ci aiuta ad introdurre una domanda fondamentale anche per noi professionisti della difesa personale: il colpo del KO. Cosa avviene nella nostra testa nel momento in cui viene raggiunta da un pugno?
Difesa personale krav maga: i pericoli di un litigio in strada.
Nulla di piacevole, questo è poco ma sicuro. Dimentichiamo Tyson per un momento e occupiamoci, invece, dell’uomo della strada. Mettiamo che quest’uomo sia un potenziale aggressore e che voi siate la vittima predestinata. I motivi per un litigio in strada sono tanti quanto le stelle nel cielo e tra questi le liti tra automobilisti sono le più probabili e cruenti. L’uomo scende dall’auto e si dirige, con tutte le cattive intenzioni, verso di voi che fino ad allora non avete torto un ala ad una mosca. L’aggressore, senza se e senza ma, vi colpisce con un pugno.
Autodifesa israeliana: come reagisce il nostro cervello quando viene colpito da un pugno.
Come reagisce la vostra testa ad uno stimolo così violento? La biologia ci viene incontro e ci fa sapere per prima cosa che il cervello non fissato alla scatola cranica. Ciò vuol dire che nel momento in cui il pugno ci raggiunge il nostro cervello sbatte come un pallina di flipper all’interno della cranio provocando i seguenti sintomi. Le aree del cervello interessate e sollecitate,subito dopo il colpo ricevuto, sono così tante che sopraggiunge un sovraccarico. Un po’ come quando vostra moglie accende contemporaneamente lavatrice,lavastoglie, asciugacapelli e forno.
Difesa personale Catania: proteggere il volto è la prima regola di ogni allievo.
Il cervello, appunto, va in sovraccarico e si stacca la corrente. Per ripartire è necessario un reboot o per meglio dire e mantenere la metafora precedente,sarà obbligatorio scendere dal 6° piano in pantofole e pigiama e riattivare,così, il contatore. Ma il reboot del cervello non è così immediato. Non basta sollevare un interruttore perchè questo si ripristini immediatamente. Il cervello in quei momenti è completamente incapace di gestire equilibrio e tono dei muscoli, ecco perchè poi si cade come il proverbiale sacco di patate.