Qualcuno chiede: quanto servono le leve articolari difesa personale? Tema piuttosto arduo da affrontare per una infinita serie di motivi. Ma proviamo ad analizzare alcuni aspetti di questa metodologia di lavoro affatto semplice. Iniziamo da un presupposto concettuale: tutto è utile ai fini della difesa personale e più cose conosciamo più possiamo variare la nostra risposta nei confronti di un aggressore. Bisogna però saper riconoscere tempi e modi di applicazione.
Leve articolari difesa personale: come e quando usare le leve al braccio
Per quanti di voi hanno assistito ad una rissa in strada, una zuffa si quelle in cui le mani sembrano tante quante quelle della Dea Visnu. Provate ad agganciare uno di quegli arti che si muovono a velocità e forza sostenuta e applicare una leva: è praticamente impossibile. Esistono eccezioni alla regola? Ci sono le eccezioni ma vanno valutate. Se non siamo certi di avere il controllo dell’aggressore è inutile provare ad applicare una leva articolare. Se l’aggressore è immobile come un manichino e se siete abbastanza veloci ed esperti nella tecnica la vostra leva entrerà senza eccessivi problemi.
Krav Maga Catania: sopravvivere ad una aggressione con e senza armi
Più volte però in questo blog abbiamo sciorinato e cercato di venire a capo di una serie di problemi inerenti alla difesa personale e alle sue tante diramazioni. Nel Kalah System la priorità non è cercare a tutti i costi un leva al braccio o alla gamba. Esistono una serie di passaggi intermedi, di fondamentale importanza, che ci permetteranno di sopravvivere ad un attacco con o senza armi. E’ sempre bene ricordare al lettore che una rissa in strada non ha nulla di predefinito e preordinato: in strada non ci sono regole, a dominare è la violenza, quella bestiale.
La prima regola del Kalah System: chiudere sempre la distanza
Quindi a differenza di coloro i quali portano avanti percorsi che si focalizzano sull’applicazione di leve articolari prima di pensare a chiudere la distanza e controllare l’aggressore, noi preferiamo affrontare il problema da un punto di vista molto più pratico. Vuol dire che prima di spezzare un braccio dobbiamo faticare un po’ per poter rendere inoffensivo un violento assalitore. Se rimarrà tempo e la nostra saggezza guerriera oltre ad una solida pratica ci suggeriranno che quello è il momento giusto per fare ancora più male allora, e solo allora, sarà il momento giusto per spezzare le ossa.