Krav Maga autodifesa: perché tenere sempre la guardia alta

 

Krav Maga autodifesa: perché tenere sempre la guardia alta

E’ sulla bocca di tutti. Ne hanno parlato giornali e telegiornali. L’aggressione con calci e pugni è avvenita all’interno di un bar e le immagini del pestaggio hanno fatto il giro del web. E’ accaduto a Roma, ma poteva benissimo accadere a Catania. La prepotenza e violenza fisica ai danni di una donna e di un uomo proprietario del bar è ben visibile dalla ripresa della telecamera di videosorveglianza all’interno dell’esercizio commerciale. Gli uomini dei Casamonica, clan mafioso della provincia romana, ha fatto irruzione in un bar e alla maniera di un commando si è reso colpevole dell’aggressione  nei confronti di chi ne ha intaccato l’onore e la supremazia territoriale. Il motivo è tanto fragile quanto inquietante. Gli avventori appartenenti al clan hanno preteso di essere serviti per primi incuranti dal titolare. Al giusto e giustificato motivo da parte del possessore del bar, e cioè che li avrebbe serviti quando sarebbe toccato a loro, è scattato il pestaggio con calci e pugni. Le immagini dell’aggressione dimostrano con quanta violenza gli uomini si sono scagliati contro gli inermi aggrediti. Ora non basta essere cultori di allenamento Krav Maga o essere esperti di arte marziale israeliana per capire quanto questa violenta lite con pugni e calci sia prima da condannare e poi da saper affrontare.

Autodifesa israeliana krav maga: proteggersi dai pugni

Nell’autodifesa Kalah Krav Maga la difesa da pugni è alla base di ogni tecnica arte marziale in grado di proteggere testa e corpo dai colpi inferti dall’aggressore. Come si può vedere nel video, l’uomo dei Casamonica, raggiunge il barista dietro il bancone, che si era armato di bottiglia, e inizia a colpirlo con jeb, diretti e ganci al volto. Guardando la sequenza incriminata con l’occhio da cronista di difesa Krav Maga, una cosa salta subito all’occhio: la difesa a guardia alta che non c’è.  L’uomo è in balia dei pugni scagliati con rabbia e violenza. Il barista indietreggia e continua a tenere la guardia bassa, prestando il volto alla forza del pugno, messo a segno con rapidità ed efficacia. Altro elemento degno di nota per un istruttore di disciplina krav maga è l’indietreggiare di fronte all’attacco con pugni del nostro aggressore. Così facendo l’uomo si chiude in un angolo con conseguente limite d’azione e di fuga. Un allievo del Krav Maga Training Center, avrebbe prima di tutto alzato la guardia da pugni, poi colpito ai genitali e al volto l’aggressore e si sarebbe guadagnato l’uscita. Così facendo avrebbe evitato conseguenze più gravi, come un eventuale accoltellamento, uscendo indenne dall’aggressione.